FIRENZE – La conclusione dei lavori della tramvia fissato per il 28 febbraio prossimo si riferisce alle infrastrutture necessarie per far partire le operazioni di pre-esercizio dei convogli – binari, tralicci e infrastrutture tecnologiche – ma non delle altre lavorazioni “di contorno”, come ad esempio gli arredi o i sottoservizi.
A spiegarlo è oggi a microfoni di Novaradio, l’assessore comunale alle infrastrutture, Stefano Giorgetti. “Abbiamo chiesto di completare i binari e le linee di contatto entro febbraio, e in alcuni tratti le prove del tram partiranno anche prima – dice l’assessore – mentre il completamento dei sottoservizi e altre parti potranno essere completate anche successivamente”.
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Una differenza di non poco conto: significa infatti che a fine febbraio quelli che devono essere conclusi sono i lavori strettamente necessari a far partire le prove di circolazione dei convogli e i collaudi a tramvia chiusa – che proseguiranno da marzo a giugno – mentre i lavori a pensiline, machinette per i biglietti, arredi così quelli ai sottoservizi accessori proseguiranno in parallelo per concludersi entro fine giugno/inizio luglio, quando la tramvia sarà effettivamente aperta ai passeggeri.
Ciò vuol dire che gli operai continueranno a lavorare nei cantieri lungo i binari per alcuni mesi in più rispetto alla data indicata come fine formale dei lavori.
Nessuna conseguenza sostanziale rispetto alla data di entrata in funzione della tramvia – che rimane a luglio 2018. A patto però che su questo cronoprogramma “minimo” non debba saltare a causa dell’ultimo intoppo.
L’errore è stato scoperto dai tecnici del consorzio costruttore Tram spa: a causa di un errore nella posa della gettata di cemento nel tratto terminale di via Valfonda, la soletta su cui poggiano i binari è di 10 centimetri più alta di quanto previsto. Il tratto, lungo circa 25 metri, dovrà essere e smontato e ricostruito da capo. Tempi stimati per rimediare al pasticcio: un ritardo di due settimane.
Un ritardo che, nonostante le rassicurazioni della Tram spa sul rispetto dei tempi finali, a poco più di un mese dalla data fatidica del 28 febbraio, ha messo in allarme tutta la giunta, a partire dal sindaco Nardella: “Un errore ci sta, ma sarei un bugiardo se dicessi che non sono preoccupato“. >>> Ascolta