PRATO – “Se non ci vediamo più diffondo le tue foto osé che ho sul mio cellulare”. Questo il ‘ricatto’ a sfondo sessuale che sarebbe all’origine dell’omicidio di Congliang Hu, il 20enne cinese ritrovato cadavere sabato scorso all’interno di una valigia nell’appartamento modenese del compagno della madre.
Hu, noto anche come “Leo”, frequentava a Prato (dove lavora il padre naturale) un minorenne, anch’egli cinese, cui aveva scattato della foto a luci rosse. Benché non risulti agli uomini della Squadra Mobile di Modena una vera e propria relazione sessuale, il tentativo di ricatto di Hu avrebbe scatenato la spietata vendetta da parte del ragazzo, aiutato da quattro complici, tutti di origine cinese.
E così i cinque sabato si sono presentati a Modena, nell’appartamento dove il giovane viveva con la madre e il compagno italiano. Hu è stato soffocato con un cuscino, nella camera con la porta chiusa, poi il corpo nascosto in una valigia prima che i cinque abbandonassero l’abitazione, immortalati da una telecamera all’esterno.
Tre sono stati fermati a Prato la notte tra domenica e ieri. Ieri pomeriggio si è costituito un quarto, nella questura della città toscana. L’ultimo componente del gruppo è ancora ricercato per omicidio volontario pluriaggravato e occultamento di cadavere.