FIRENZE – Uomini in abito e maschera bianca, in ginocchio a terra, simbolicamente uccisi con un colpo di pistola alla testa: questo il flash mob ‘non sparate alla ricerca’, portato ‘in scena’ nella centralissima piazza della Repubblica a Firenze dai precari di alcuni dei più importanti istituti del settore italiani, come Indire, Cnr, Iss, Ispra, Crea.
Obiettivo della manifestazione, chiedere a Governo e Parlamento di avviare subito un percorso certo di stabilizzazione, “perché questa situazione anomala, che riguarda quasi 9000 persone in Italia, si concluda e possa finalmente iniziare un nuovo ciclo che indirizzi il Paese verso una visione più lungimirante per noi e per le generazioni che verranno.
Non uccideteci, assumeteci”, hanno spiegato oggi alcuni degli organizzatori della protesta. Solo l’Indire, racconta uno dei manifestanti, tra i suoi “400 lavoratori, tra ricercatori, collaboratori tecnici, amministrativi, ha solo il 30% degli addetti a tempo indeterminato. Gli altri collaboratori, ben 230 tra tempi determinati e co.co.co., nonostante anni di esperienza e idoneità in concorsi pubblici nazionali, sono rimasti fino ad oggi in una situazione di precariato che si fa sempre più instabile e fosca, mese dopo mese”.