FIRENZE – Cocaina e marijuana arrivavano dal Sud America fino ai porti olandesi, da dove venivano trasportate in Italia e in Inghilterra con auto dotate di doppifondi schermati col piombo, per eludere i controlli dei cani antidroga, e apribili solo attraverso un apposito telecomando.
I vertici di un’organizzazione criminale dedita al traffico di stupefacenti dall’Olanda all’Italia sono stati arrestati nei giorni scorsi dalla polizia italiana e da quella olandese, nel quadro di un’inchiesta coordinata dalla Dda di Firenze e dalla magistratura dei Paesi Bassi e condotte dal un team investigativo congiunto italo-olandese.
In manette sono finiti sette uomini di nazionalità albanese, residenti a Amsterdam e Rotterdam. I reati contestati sono, a vario titolo, quello di traffico internazionale di stupefacenti, detenzione abusiva di armi da fuoco e riciclaggio di denaro.
In tutto dal 2016 sono state arrestate 30 persone e sequestrati 140 chilogrammi di cocaina e 700 di marijuana. Sequestrati anche 4 milioni di euro in contanti, 8 armi da fuoco con munizioni, una bomba a mano, auto, immobili e un esercizio commerciale in Olanda.
L’organizzazione criminale, spiega la polizia, era in grado di immettere sul mercato italiano circa 20 chili di cocaina pura ogni 15 giorni.
Lo stupefacente veniva stoccato a Bari, dove nel maggio scorso la polizia ha arrestato sei esponenti dei clan Di Cosimo e Parisi, con l’accusa di essere i referenti in Italia dell’organizzazione albanese.
I primi accertamenti della squadra mobile fiorentina erano partiti già nel 2015, con l’individuazione di 8 albanesi, che erano stati arrestati per un’altra vicenda con l’accusa di sfruttamento della prostituzione, considerati la cellula fiorentina dell’organizzazione.