FIRENZE – Il dibattito su un possibile accordo elettorale-programmatico tra Pd e sinistra agita in particolare la Toscana , unica regione dove a governare è un presidente di Articolo1-Mdp sostenuto da una maggioranza democratica.
Situazione che mette il governatore Enrico Rossi nella non semplice posizione di dover difendere il Pd e le sue scelte a livello locale, mentre a livello nazionale volano critiche e accuse reciproche: linea che Rossi ha confermato anche ieri nel vertice con il segretario Pd toscano Dario Parrini in cui è stata ribadita l’avanti tutta sul programma delle infrastrutture – ampliamento dell’aeroporto di Peretola in primis.
Contro ogni possibile accorso con il pd si schiera Alessio Biagioli, sindaco di Calenzano che ha lasciato il Pd per “Articolo 1”: “Troppo tardi per ogni accordo – dice oggi a Novaradio commentando l’apertura di Renzi – la pietra tombale è stata la fiducia sul Rosatellum. E’ Renzi oramai a non essere credibile”.
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Cosa diversa invece nei territori, per Biagioli, “dove un’intesa può essere costruita a partire da un programma condiviso”. Nel caso della giunta toscana, però uno dei punti dell’accordo di maggioranza – ribadito anche ieri da in un vertice tra Enrico Rossi e il segretario pd toscana Dario Parrini – comprende anche il potenziamento dell’aeroporto di Peretola, cui il sindaco di Calenzano si oppone, assieme agli altri sindaci cosiddetti “dissidenti”: il sindaco Pd di Prato Biffoni, e al sindaco di Sinistra Italiana Lorenzo Falchi a Sesto Fiorentino.
Per questo, dice Biagioli, anche l’accordo sulle infrastrutture, aeroporto di Peretola in primis, dovrebbe esser riscritto: “Non siamo noi i sindaci della piana ad essere dissidenti, sono il Pd e Rossi a non capire che quelle opere non sono condivise dai territori”.