FIRENZE – Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri sarebbero di nuovo indagati come possibili mandanti delle stragi di mafia del 1992 e 1993 dalla procura di Firenze. Lo scrivono oggi Repubblica e il Corriere della sera.
La procura fiorentina, titolare dell’inchiesta sulle stragi del ’92/’93 ha ottenuto dal gip la riapertura del fascicolo a carico dei due dopo aver ricevuto da Palermo le intercettazioni del colloqui in carcere del boss di Cosa nostra Giuseppe Graviano, effettuate nell’ambito dell’inchiesta sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia. Il procuratore di Firenze Giuseppe Creazzo, ha incaricato la polizia giudiziaria dello svolgimento di verifiche.
“Berlusconi mi ha chiesto questa cortesia, per questo c’è stata l’urgenza”, diceva Giuseppe Graviano al suo compagno dell’ora d’aria, il camorrista Umberto Adinolfi, secondo un’intercettazione riportata dai due quotidiani. Era il 10 aprile dell’anno scorso, le telecamere della Dia spiavano il braccio del 41 bis del penitenziario di Ascoli Piceno. “Graviano non dice Berlusconi, ma bravissimo”, sostiene il legale di Dell’Utri, Giuseppe Di Peri, e i suoi esperti sostengono questa versione. Ma i superesperti nominati dalla Corte d’assise di Palermo danno ragione alla procura. “Graviano parla di Berlusconi”.