FIRENZE – E’ partita stamani la sperimentazione dei vigili di quartiere a Firenze. Le prime pattuglie della cosiddetta “polizia di comunità” hanno debuttato stamani in alcune zone della città, da piazza Leopoldo a San Iacopino.
Il sistema prevede 88 presidi fissi – detti “security point” – che saranno aperti con orari prestabiliti a cadenza settimanale per raccogliere segnalazioni e dare assistenza.
Trentasette le aree invece che verranno sorvegliate, ogni giorno, da una pattuglia di due
agenti a piedi. In tutto sono 46 agenti volontari, sempre gli stessi per ogni zona. Si tratta di agenti giovani, in gran parte selezionati tramite il concorso aperto quest’estate dal Comune. A loro si affiancheranno altri 55 agenti già in servizio, a rotazione.
Saranno armati e riconoscibili – come i “boby” londinesi – da un berretto con la visiera a scacchi. Il loro compito sarà di fungere da primo presidio di sicurezza per i residenti – dalle buche ai cassonetti strapieni – ma potranno anche attivarsi in repressione di reati come aggressioni, scippi, rapine (come peraltro già ora possibile).
“Devono essere il punto di riferimento della comunità” spiega l’assessore comunale alla sicurezza Federico Gianassi, che stamani ai microfoni di Novaradio ha risposto alle domande degli ascoltatori arrivate al numero whatsapp 366-10.14.094. “Da parte nostra – ha precisato – nessun cedimento alle logiche securitarie: a differenza della destra che propone le ronde provate, noi attiviamo un servizio di sicurezza pubblica, con personale selezionato e formato appositamente”.
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