FIRENZE – 39 grandi pitture di paesaggio e natura, nel classico formato del paravento pieghevole (byōbu) e delle porte scorrevoli (fusumae). È “Il Rinascimento Giapponese. La natura nei dipinti su paravento dal XV al XVII secolo”, prima grande mostra di questo genere in Europa sull’arte giapponese corrispondente al periodo italiano dal primo Rinascimento agli inizi del Seicento, in programmai.
Si tratta di una selezione di paraventi pieghevoli e porte scorrevoli, molti dei quali Tesori Nazionali e Proprietà Culturali Importanti e provenienti da musei, templi e dall’Agenzia per gli Affari Culturali del Giappone. Opere su carta e perciò delicatissime che saranno esposte in tre rotazioni di 13 alla volta, al fine di garantirne la conservazione dall’esposizione alla luce.
La mostra mette in scena il periodo d’oro della produzione artistica giapponese, tra l’epoca Muromachi e l’inizio dell’epoca Edo (XV – XVII secolo), in cui emergono ideali estetici tra loro opposti, e ancora oggi riconoscibili nel paese. Da una parte infatti abbiamo la pittura monocroma ed evocativa, fatta di vuoti interrotti da linee essenziali e veloci, legata alla filosofia zen e alla cultura cinese, dall’altra la pittura più squisitamente giapponese, con fondi oro e campiture piatte di colore su cui si stagliano delicati elementi naturali adatta a decorare grandi residenze aristocratiche e borghesi, castelli e palazzi.
L’evento corona il centocinquantesimo anniversario delle relazioni diplomatiche bilaterali tra Italia e Giappone intraprese con la firma del Trattato di Amicizia e di Commercio il 25 agosto 1866.
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