FIRENZE – “Un codice specifico” per la trasparenza all’Università, da preparare entro ottobre, per “contrastare davvero e fino in fondo corruzione ed assenza di trasparenza e togliere tutte le aree grigie”.
La ministra dell’istruzione Valeria Fedeli, oggi a Firenze per l’apertura della fiera internazionale dell’educazione Didacta, annuncia le prime contromisure dopo lo scoppio dell’inchiesta sui concorsi truccati partita proprio da Firenze.
Può sembrare un paradosso che l’appello alla trasparenza nell’università arrivi proprio la ministra finita nella bufera per aver millantato il possesso di un diploma di laurea (nel proprio curriculum on line). Eppure è proprio la responsabile del Miur sembra determinata ad un rapido giro di vite.
Una data per il varo di nuove misure c’è già: il 3-4 novembre, con l’appuntamento già da tempo in calendario della conferenza sull’Università. Il codice sarà frutto della collaborazione con l’Anac di Raffaele Cantone, che ieri ha lanciato la pro di introdurre commissari esterni nelle commissioni di concorso. “Approfondiremo la proposta – ha commentato Fedeli – oltre a questo dobbiamo andare più in profondità e alla radice.
La ministra ha poi speso pubbliche parole d’elogio per Philip Laroma Jezzi, il ricercatore che ha con il suo esposto ha fatto partire l’inchiesta, già osannato on line dal mondo dei social. “Un ragazzo non ha avuto paura e ha denunciato – ha detto la ministra: “Lo stiamo cercando: serve dare riconoscimento a chi sceglie di esprimere coraggio e senso civico”.