TOSCANA – Non si placano le polemiche nel post-alluvione a Livorno: dopo la querelle sul colore dell’allerta meteo alla prevenzione, nel mirino all’organizzazione dei soccorsi.
Nella bufera il Comune, il cui piano di protezione civile non è aggiornato e da anni giace in attesa di approvazione in consiglio comunale.
Problemi anche per le casse di espansione realizzate lungo il rio Ardenza: un progetto secondo alcuni nato vecchio e non dimensionato alla portata delle piogge cui ci siamo abituati negli ultimi anni.
E ancora il tema dei fondi statali non utilizzati: 7,7 miliardi di risorse europee ad disposizione dell’Italia secondo i dati Ispra, cui solo 8% però impegnati i progetti di messa in sicurezza del territorio. Il ministro dell’ambiente Galletti ieri a Livorno ha ricordato che lo stato ha stanziato per la Toscana 64 milioni che ancora non sono stati tutti utilizzati.
“Solo briciole ” commenta Riccardo Martelli, presidente dell’Ordine dei Geologi della Toscana, stamani ospite ddelle trasmissione Newsbox di Novaradio: “Servirebbero solo in Toscana oltre 50 milioni di euro, ogni anno, per molti anni per mettere in sicurezza un territorio che per l’11% è a rischio frane e dissesto”.
>>> Ascolta l’intervista a Riccardo Martelli, presidente dell’Ordine dei Geologi della Toscana
E al presidente regionale Rossi, che ieri ha annunciato un piano speciale per Livorno e chiesto risorse per “stombare” i fiumi cementati nelle città dice: “Tutto è fattibile, ma servono risorse ingentissime, e una classe politica disposta a progettare e spendere nella sicurezza”.