FIRENZE – “Un piano da 200 abbattimenti in poche settimane che ha desertificato intere zone suscita non poche perplessità”. Il taglio degli alberi solleva le critiche anche di Legambiente Toscana: il suo presidente Fausto Ferruzza, stamani ospite degli studi di Novaradio non lesina critiche alla campagna di taglio degli alberi varato da alcune settimane da Palazzo Vecchio.
Il dito è puntato non tanto sul merito, quanto sull’entità, la tempistica e la strategia di comunicazione: “I nostri centralini dicono che il taglio degli alberi è il tema che più spinge i cittadini a chiamarci, davanti perfino ad amianto e maxi-ripetitori dei cellulari. Possibile che il Comune non si sia preoccupato di spiegare bene ai cittadini i rischi effettivi che hanno motivato il taglio e le modalità dei reimpianti?”.
L’amministrazione comunale intanto però va avanti: fra 3 giorni l’ultimo dei 19 pini marittimi di piazza della Stazione cadrà al suolo. A chi avanza il sospetto che serva a far spazio alla tramvia, l’assessore all’Ambiente, Alessia Bettini, risponde piccata: “È completamente falso e destituito da ogni e qualsiasi fondamento. Abbiamo sempre detto che avremmo tagliato 282 alberi e li avremmo sostituiti con 802 piante. Rimosse immediatamente tutte le ceppaie, l’amministrazione continuerà con la piantumazione di nuovi alberi in modo che nel periodo marzo 2017-marzo 2018 ci siano oltre 3mila nuovi impianti arborei.”
Eppure proprio l‘operazione sui pini della stazione SMN – avallata dalla sovrintendenza – suscita ulteriori dubbi: “Ormai sappiano che la piantumazione del pino comune in città è frutto di errori degli anni ’50 ma è inadatto al contesto urbano. Perché dunque ripiantare le stesse essenze? “E’ stata fatta una scelta storica – ammetta Ferruzza – però ora ci vuole la garanzia di un monitoraggio e una manutenzione costante”.
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