FIRENZE – L’economia toscana crescerà dell’1% fino alla fine del 2017, ma sotto questa ‘luce’ i dati presentati all’interno del Rapporto Ires sull’economia toscana del 2017 rilevano anche diverse ombre. Tra queste il boom dei contratti a tempo determinato a fronte di un calo di quelli a tempo indeterminato, una ‘Toscana a due velocità’ con forti disparità costa/interno e una situazione critica all’orizzonte per gli ammortizzatori sociali in scadenza.
Il mercato del lavoro toscano nel primo semestre 2017 infatti registra un aumento delle assunzioni per lavoro dipendente, grazie soprattutto alla netta crescita dei contratti a tempo determinato (+28,4%). Inoltre, secondo il focus i quattro quinti delle assunzioni sono con contratto a termine, e l’incidenza del contratto a tempo indeterminato sul totale delle assunzioni passa dal 22,9% al 18,1%, mentre i contratti a termine passano dal 59,7% al 64,4%.
Secondo il rapporto infine siamo di fronte ad una ‘Toscana a più velocità’, dove a soffrire è soprattutto la costa, da Grosseto a Massa Carrara con l’eccezione di Pisa, negli ambiti di import/export, consumi e reddito, avviamenti al lavoro, cassa integrazione, credito. Il dato della Cassa Integrazione mostra una sostanziale diminuzione delle ore utilizzate rispetto allo stesso periodo del 2016 (-41%) mentre il dato dei percettori di prestazioni di sostegno al reddito segna un incremento del 15,7% tra giugno 2016 e giugno 2017.
“Questo focus conferma che la ripresa occupazionale è fondata sulla precarizzazione dei nuovi rapporti di lavoro – aggiunge la segretaria generale di CGIL Toscana Dalida Angelini – inoltre con la fine degli ammortizzatori prevediamo soprattutto sulla costa un disagio sociale enorme.” E continua: “L’attenzione al lavoro, stando alle dichiarazioni, è al centro per ogni parte politica, per questo pensiamo di chiedere un momento di confronto coi parlamentari toscani a settembre sul tema del lavoro in generale e per un rafforzamento degli ammortizzatori sociali. Così come è fondamentale che la Regione intensifichi il livello di confronto coi sindacati su partite decisive come turismo, commercio, sanità, oltre alle questioni industriali ovviamente. E’ urgente mettere al centro il tema della qualità e della stabilità dell’occupazione e la nostra proposta, da tempo, è che diventi legge la Carta dei diritti universali del Lavoro”. Ascolta l’intervista>>
“La preoccupazione maggiore per il futuro – dice ai nostri microfoni Gianfranco Francese (Ires Toscana) – riguarda soprattutto gli ammortizzatori sociali, perché mentre cala l’utilizzo della cassa integrazione aumentano i percettori di prestazioni di sostegno al reddito, quando finiranno la nostra preoccupazione è che queste persone non vengano più statisticate anche se di fatto non sono tornati al lavoro”. Ascolta Francese >>