PRATO – Sarebbero stata l’esposizione solare e l’umidità, presente in un fusto contenenti Biossido di Tiourea a causare la nube di vapori irritanti sprigionatasi ieri sera da un’azienda produttrice di prodotti chimici per l’industria tessile in via Galcianese a Prato, questo quanto spiegato da Arpat e Asl, in una nota.
Arpat e Asl, allertati intorno alle 20.30 dalla polizia municipale con cui hanno collaborato per definire il quadro dei rischi possibili, rilevano inoltre che “intorno alle 23:30 il fenomeno ha cominciato ad attenuarsi per gli interventi di tamponamento messi in atto dai vigili del fuoco”, la cui azione ha “bloccato la reazione chimica”.
Ancora sulle cause, dall’ispezione che i vigili del fuoco sono riusciti a fare all’interno dei locali della ditta, assieme ai tecnici dell’azienda, “è emerso che il problema era originato dal deposito dei fusti di Biossido di Tiourea (CAS 1758-73-2)”, un agente “candeggiante in granuli che reagisce con l’umidità degradandosi e scaldandosi”. Il prodotto, prosegue la nota, “si decompone a 126 gradi, ma anche esposizioni prolungate a temperature superiori ai 50 gradi ed umidità possono causare decomposizione in ammoniaca, ossido e biossido di carbonio, solfuro di idrogeno e ossido di azoto. La sostanza e alcuni suoi composti di degradazione, in particolare acido solfidrico e ammoniaca, sono fortemente odorigeni”.
“I gas di decomposizione – si spiega ancora – possono dare effetti irritanti in funzione della concentrazione in aria e quindi della distanza dal punto di sviluppo dei gas stessi; irritazioni dell’apparato respiratorio, in questo caso, possono verificarsi solo nelle immediate vicinanze del punto di sviluppo del gas. Per questo, per motivi precauzionali, la popolazione delle abitazioni circostanti è stata invitata, con la collaborazione della Protezione civile, a stare all’interno delle abitazioni, chiudere le finestre e tenere spenti gli impianti di condizionamento”. Ulteriori verifiche, conclude la nota, saranno effettuate oggi.