FIRENZE – Uno spazio verde di oltre 10.000 metri quadri sulla riva del fiume riqualificato e messo a disposizione della città grazie a un intervento di arte pubblica e ad una programmazione culturale ad hoc. E’ il “Terzo Giardino” nato sulla riva sinistra dell’Arno, sotto al Lungarno Serristori, realizzato dal collettivo Studio ++ attraverso un lavoro attento alla conservazione naturale e alla valorizzazione della biodiversità.
Già annunciato come luogo dell’Estate Fiorentina, il giardino ospiterà un palinsesto di incontri, workshop e laboratori per famiglie volto a valorizzare il rapporto tra il fiume e la città. Il progetto del collettivo d’artisti composto da Fabio Ciaravella, Umberto Daina e Vincenzo Fiore, si basa su tagli mirati della vegetazione spontanea che cresce nei pressi dell’Arno, sfruttando le tecniche impiegate per il mantenimento degli argini. Due diverse azioni creano aree differenti: “parterre” geometrici divisi in quattro sezioni trasversali e veri e propri muri di vegetazione spontanea. Il risultato è un disegno ispirato alla tradizione del Giardino all’Italiana, con particolare attenzione al modello dei Giardini dei Semplici. La vegetazione che emerge è costituita dalle piante spontanee della riva del fiume.
L’aggettivo “terzo” richiama la metafora del paesaggista Gilles Clèment che spiega come la vegetazione abbandonata presente nei “residui dell’organizzazione razionale dell’uomo” sia un’importante riserva di biodiversità e potenziale evolutivo. Il palinsesto di eventi che animerà questo spazio partirà sabato 10 giugno con il laboratorio gratuito per famiglie “Il giardino del fiume. Alla scoperta del Terzo Giardino”, organizzato dal dipartimento mediazione di MUS.E.
L’iniziativa è nata all’interno del Progetto Riva, la piattaforma multidisciplinare che riunisce artisti, architetti, performer, operatori culturali e istituzioni in un cantiere di ricerca comune attorno al fiume Arno, promossa da Le Murate Progetti Arte Contemporanea, MUS.E, Comune di Firenze, Regione Toscana, direzione artistica di Valentina Gensini.