FIRENZE – Nuove accuse per Oreste Giurlani, il sindaco di Pescia già in arresto per peculato per fatti relativi alla sua presidenza Uncem Toscana. Sarebbe adesso indagato dalla procura di Firenze anche per corruzione in merito a vicende collaterali, ma distinte, scoperte dagli inquirenti con la stessa inchiesta. Gli accertamenti sono tuttora in corso e pare che Giurlani non sia l’unico indagato.
Novità emergono invece dalle indagini per peculato: secondo la guardia di finanza, che ha controllato la contabilità dell’Uncem Toscana nel tempo record di appena 15 giorni, le somme di cui Giurlani si era appropriato (578.000 euro) hanno sottratto all’Uncem, già oberato da ingenti debiti, importanti disponibilità economiche e creato un debito verso l’Inps di oltre 712.000 euro.
Per il procuratore di Firenze, Giuseppe Creazzo la causa dell’intera vicenda sarebbe “l’assenza di un sistema di controlli sulle spese di enti di questo tipo“. A confermare la tesi del procuratore anche quanto sostenuto nella sua ordinanza dal Gip Anna Liguori, secondo cui “le note per i rimborsi erano predisposte dallo stesso Giurlani, nessuno effettuava il controllo delle spese portate a rimborso e puntualmente pagate da Uncem perché non esiste in Uncem un organo di revisione e controllo“, così come “non esiste un regolamento Uncem per le spese di rappresentanza”.
Intanto arrivano i primi commenti da parte del Pd toscano che, per voce del suo segretario Dario Parrini, fa sapere di aver spinto con successo dall’inizio della legislatura “perché la regione non trasferisse più le risorse ad Uncem bensì ad Anci”. E di aver già chiesto con forza un “cambio alla guida dell’associazione” e una revisione complessiva dell’intera struttura.