FIRENZE – Colpo di scena all’assemblea di ChiantiBanca chiamata a rinnovare i vertici in una fase di delicate scelte strategiche: gli oltre 3.200 soci accorsi in massa ieri all’Obihall hanno fatto prevalere la lista ‘Fedeltà alla Storia e alla Cooperazione’ con 1.519 voti, con un ampio margine rispetto alla lista del presidente uscente “Cda Presidente Bini Smaghi” (ferma a 1.178).
Al presidente uscente Lorenzo Bini Smaghi, già membro del board della Bce, è stata preferita dunque la linea della continuità di una lista che, benché priva di un candidato presidente, ha un solido legame con la gestione storica della banca. “La democrazia della cooperazione, una testa un voto, ha funzionato e la scelta è chiara” il commento amaro di Bini Smaghi.
“C’è soddisfazione ma anche la consapevolezza del grandissimo onere e del grande senso di responsabilità che dovremo avere”. Così Fabrizio Pagliai, neo consigliere e ex ad di Bcc Area Pratese, che ha annunciato che nei prossimi giorni arriverà l’elezione la scelta del nuovo presidente: tra i nomi più accreditati circola quello di Cristiano Iacopozzi.
A dividere la due cordate anche le prospettive future di ChiantiBanca: se Bini Smaghi premeva per la confluenza nel gruppo Cassa Centrale del Trentino – scelta paradossalmente confermata ieri dall’assemblea – la cordata che ha prevalso ieri porterà presto verso banca di San Casciano verso altri lidi, e verso il matrimonio con il gruppo romano Icrrea.
Il contesto è e rimane però tutt’altro che semplice, con un bilancio approvato con un rosso da 90 milioni di euro, la dura relazione di Bankitalia sulla scarsa vigilanza nella concessione dei crediti, e il recente deposito di una relazione interna alla procura di Firenze.