Maggio Musicale, il neo-sovrintendente Chiarot a caccia di 28 milioni

FIRENZE – Un pubblico ”forte, fedele, nuovo, popolare, per la città e la regione”. E’ quello cui punta per risollevare le sorti del Maggio Musicale Fiorentino il nuovo sovrintendente Cristiano Chiarot, che ieri ha avuto il primo confronto con il Consiglio di indirizzo della Fondazione.

Al centro della discussione le strategie del piano industriale che verrà presentato lunedì cui si affidano le speranze di risanamento della storica istituzione lirica cittadina.

Nonostante le trionfanti dichiarazioni dell’ex sovrintende Bianchi sulla chiusura del bilancio 2016 con un attivo da 1,8 milioni, dalla relazione dei sindaci revisori emergerebbero diverse criticità, e la necessità di un’iniezione di nuova liquidità se si vuole evitare lo spettro della liquidazione: la cifra che circola è di ben 28 milioni di euro, di cui 10 a breve.

Il neo sovrintendente starebbe pensando a ulteriori tagli, ma non di personale: dopo le mietiture di maestranze operate negli anni scorsi, il problema sarebbe invece opposto, con alcuni settori addirittura sotto organico. La scure della spending review opererà nelle riduzione dei costi del management

La situazione è talmente critica che anche Roma ci si sta muovendo per affrontare il problema del difficoltà economiche delle fondazioni lirico sinfoniche: ma è il Maggio a rischiare più di tutti, dato che con i suoi 62 milioni di euro dil debito accumulato, è la più esposta.