FIRENZE – “Senti, questi soldi non sono i miei. Io non posso utilizzarli a mio piacimento perché sono un accademico e non posso comunicare all’istituto britannico che intendo usare i soldi per fini personali”. Sono queste le ultime parole che abbiamo potuto sentire direttamente dalla voce di Giulio Regeni. Sono quelle che rivolge, in arabo, a un sedicente sindacalista egiziano che gli chiede soldi. Da lì inizia il drammatico calvario del giovane ricercatore italiano al Cairo, prima fatto sparire, poi torturato e ucciso per aver voluto vedere il ‘cuore nero’ dell’Egitto di oggi. È il gennaio del 2016.
La ricerca della verità sulla morte di Giulio Regeni e su ciò che vi sta intorno sono al centro dell’appuntamento di domani sera (ore 21.00) di “Un mercoledì da scrittori”, la rassegna dedicata a libri e scrittori organizzata da Cooperativa Sociale Macramè al Teatro Dante Carlo Monni.
All’incontro saranno ospiti in collegamento via Skype Paola e Claudio Regeni, insieme a loro, a parlare di Giulio, ci saranno Carlo Bonini e Giuliano Foschini de “La Repubblica” che, in queste settimane, ha prodotto una webserie sulla vicenda (“Nove giorni al Cairo); Fabio Laurenzi, responsabile Relazioni Esterne del Cospe e direttore del festival “Mediterraneo Downtown”; Gianni Toma, che per Cospe segue i progetti di cooperazione in Egitto; Tina Marinari dell’ufficio comunicazione di Amnesty International Italia. A moderare la serata sarà la direttrice di 055notizie, Irene Grossi.