FIRENZE – Cinema e lavoro, torna da domani a Firenze la rassegna “Ciak sul lavoro” organizzata da Associazione Anemic, Filcams Cgil e Istituto Francese: sette appuntamenti, fino al 23 maggio allo Spazio Alfieri di via dell’Ulivo, per mettere in luce come la settima arte racconta i temi del lavoro, della crisi e della precarietà, ma anche dei cambiamenti nella società indotti dalla situazione economica, attraverso la migliore produzione cinematografica italiana e non solo, alla presenza di autori, registi e interpreti.
Si parte proprio con un film estero, il documentario “Merci Patron” di François Ruffin sugli effetti perversi della globalizzazione che è stato campione di incassi in Francia nel 2015. Tra gli altri titoli, la nuova stagione “civica” del cinema italiano che, con i registri del dramma e della commedia amara ha iniziato a trattare i temi del lavoro anche con produzioni di un certo livello – come nel caso di “7 minuti” di Michele Placido con Ottavia Piccolo, Cristiana Capotondi e Fiorella Mannoia e “Gli ultimi saranno gli ultimi” di Massimiliano Bruno con Paola Cortellesi e Alessandro Gassman – ma anche tanti lavori meno noti o passati inosservati nelle sale: “Le ultime cose” di Irene Dioniso sulla Torino sotterranea della crisi economica (12 maggio), “Che vuoi che sia” di Edoardo Leo sulla perdita della sessualità al tempo di internet, le storie di precarietà di “In bici senza sella” di Giovanni Battista Origo (15 maggio). La chiusura è affidata a “Il più grande sogno” di Michele Vannucci, che traccia un ritratto a cavallo tra realtà e fiction che si muove nei problemi delle periferie urbane.