BOLOGNA – “Sono stato vittima di una violenza istituzionale. Quello che mi è successo è illegale, un giornalista privato della libertà mentre sta svolgendo un lavoro in un paese amico”.
Queste alcune delle prime dichiarazioni del Gabriele del Grande al suo rientro oggi in Italia dopo essere stato rilasciato dalla autorità turche dopo oltre una settimana di detenzione.
Il blogger e regista di origini lucchesi ha riferito di stare bene e non aver subito alcuna violenza fisica, quindi ha voluto inviare un saluto a tutti i giornalisti che sono ancora in carcere in condizioni peggiori della mia in Turchia e in tutto il mondo. “Ringrazio tutti anche chi a livello turco si è mosso per me, dall’ambasciatore al ministro degli esteri della Turchia”, ha detto ancora, concedendosi alla fine anche una battuta: “Dove vado ora? Adesso vado a mangiare! Dopo sette giorni di sciopero della fame…”.
L’aereo che ha lo riportato in Italia è atterrato a Bologna stamani alle 10.30. Ad accogliere Del Grande – in una folla di giornalisti, fotografi e cameraman – il padre, la compagna e ai familiari, assieme al ministro degli esteri Angelino Alfano. Era stato proprio il titolare della Farnesina a comunicare la liberazione di Del Grande alla famiglia e poi rilanciare la notizia con un tweet.
Si conclude così l’odissea iniziata il 9 aprile scorso, quando Del Grande era stato arrestato e sottoposto a fermo dalle autorità di polizia turche nella provincia meridionale di Hatay, al confine con la Siria, mentre realizzava interviste per il suo nuovo documentario. “Non ho ancora capito perché sono stato fermato, gli avvocati cercheranno di capirlo” ha detto Gabriele Del Grande spiegando di essere stato fermato “agenti in borghese”, per cui non è riuscito a capire se fossero poliziotti o militari.