SIENA – Nuova vasta operazione di contrasto al caporalato in provincia di Siena: stamani sono scattate perquisizioni nei comuni di Radda in Chianti, Castellina in Chianti e Castelnuovo Berardenga condotte da circa 50 carabinieri della compagnia di Poggibonsi e Radda in Chianti, del Nucleo ispettorato del lavoro di Siena con l’ausilio anche della cinofila di Firenze.
Oggetto delle perquisizioni i circa 60 dipendenti assunti da una cooperativa contoterzista che in questi giorni si trovano domiciliati nel Chianti senese per lavori stagionali nei campi.
Gli uomini delle forze dell’ordine stanno procedendo ad interrogatori e procedure di fotosegnalazione dei dipendenti – in massima parte di lavoratori stagionali e immigrati, domiciliati in alloggi di fortuna nei pressi delle aziende agricole dove prestavano servizio.
Al vaglio dei carabinieri anche le condizioni igienico sanitarie degli alloggi, anche se l’attenzione maggiore degli uomini dell’Arma, coadiuvati da 7 funzionari dell’ispettorato del lavoro, è posta sui contratti e sulle condizioni di lavoro. Le indagini sarebbero state avviate qualche mese fa. Allo stato attuale, le aziende agricole che si servivano dei lavoratori tramite contratto con la cooperativa contoterzista, sarebbero parte lesa.
“Ogni azione di contrasto a questo fenomeno va salutata come un’affermazione dello spirito e della lettera della nostra Costituzione” ha commentato il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. “La lotta contro ogni forma di illegalità nel mondo del lavoro – aggiunge Rossi – è un tema cruciale dell’agenda politica”. “Difendere la dignità e la sicurezza del lavoro – aggiunge – serve anche alla crescita economica del paese”.
“Il Parlamento ha approvato nei mesi scorsi la legge contro il caporalato e qui in Toscana – ha ricordato Rossi – abbiamo firmato un protocollo con Inps, Ministero del lavoro, sindacati, organizzazioni del mondo agricolo per contrastare sfruttamento e illegalità sospendendo i finanziamenti europei alle aziende che impiegano lavoro illegalmente.