FIRENZE – I dati in Italia sono noti: ogni 3 giorni una donna viene uccisa, nella stragrande maggioranza ad opera del marito, del compagno o dell’ex.
In molti casi queste donne sono madri, e così il femminicidio si trasforma in una tragedia che sconvolge la vita dei figli della coppia, che si trovano così da un momento all’altro senza entrambi i genitori, dato che l’uomo finisce in carcere o comunque allontanato.
Quello degli “orfani speciali” è un fenomeno tutt’altro che marginale: negli ultimi 15 anni si calcola che i minori rimasti orfani oscillino tra 1500 e 1600. A differenza di quel ci si potrebbe aspettare, non esiste in Italia alcuna normativa speciale che li prenda in carico e li sostenga, anzi: sono molteplici le complicazioni e i paradossi burocratici, legati ad esempio alla capacità giuridica e alla patria potestà, alla tutela in sede processuale, all’indipendenza economica e al diritto all’eredità.
“Il rischio per loro – spiega Petra Filistrucchi, vicepresidente dell’associazione Artemisia – è che vengano dimenticati, una volta che i riflettori sul fatto di cronaca si spengono. Per porre rimedio a questo vuoto, c’è una proposta di legge incardinata in Parlamento, che speriamo possa essere approvata prima della fine della legislatura”.
Ascolta l’intervista a Petra Filistrucchi stamani a Novaradio nella trasmissione News Box
Per discutere delle possibili soluzioni, alla luce delle linee guida elaborate da un complesso progetto di ricerca, l’associazione Artemisia organizza un convegno dal titolo “Swicht-Off: Orfani speciali dei femminicidi”, dalle 9.00 all’Auditorium del Consiglio Regionale della Toscana
Al convegno saranno presenti tra gli altri Anna Costanza Baldry, una delle massime esperte di settore, la presidente dell’Ordine degli assistenti sociali Laura Bini, la presidente del Tribunale dei Minori di Firenze Laura Laera, e la responsabile regionale del Codice Rosa Vittoria Doretti.