FIRENZE – Dal 2 al 5 febbraio e dal 9 all’11 febbraio al Teatro di Antella si parla di handicap e sessualità con “H come Amore”, una nuova produzione firmata Tedavi di e con Alessandro Riccio e con Gaia Nanni e Deanna Melai.
Lo spettacolo arriva dopo mesi di ricerche, interviste, approfondimenti, che hanno portato il regista fiorentino alla stesura di un testo che accompagna gli spettatori verso punti di vista inaspettati su un tema quasi mai affrontato nel mondo dello spettacolo, proposto attraverso un velo di ironia.
La storia è quella di Stefano – o come lo chiamano tutti “Stefanino” – è un uomo di trentasei anni e, anche se gioca con le macchinine e disegna con i pennarelli colorati, il suo corpo è quello di un adulto: cominciano a spuntare i primi capelli bianchi, le prime rughe sul viso e ha il desiderio quotidiano di soddisfare la propria sessualità. Solo la madre, in un mondo forse troppo bigotto o troppo menefreghista, si preoccupa di questo lato “oscuro” di cui nessuno sembra volersi accorgere. E si rivolge ad una “professionista” come si fa quando si ha bisogno di risolvere un problema. Halina, accento russo e una bellezza appariscente, si presenta a casa di Stefanino. Ed è qua che comincia la nostra storia.
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