ROMA – Il tunnel ferroviario dell’alta velocità sotto Firenze si farà, la stazione Foster pure ma avrà meno spazi commerciali e una nuova funzione – come hub di interscambio tra treni e bus – e la stazione Firenze Santa Maria Novella rimarrà centrale.
Dopo mesi all’insegna della “project review” invocata a giugno scorso dal sindaco Dario Nardella e appoggiata dal governo (allora guidato da Renzi), l’incontro di ieri a Roma tra Comune, Regione, alla presenza tra gli altri dell’ad Renato Mazzoncini, l’ad di Rfi Maurizio Gentile, il ministro Graziano Delrio e del viceministro Nencini ha segnato una sorte di “ritorno al via”, seppur nel segno di un “ridimensionamento della stazione di via Circondaria. Che a questo punto sarà destinata ad accogliere come “stazione passante” solo una parte delle frece Trenitalia che altrimenti non si fermerebbero a Firenze.
Un punto di caduta che contraddice sia quanto inizialmente chiesto dal Comune (“la Foster così come progettata non serve” ebbe a dire Nardella), i proclami di FS (“con il nuovo sistema di gestione dei flussi la Foster non è più necessaria” annunciò Mazzoncini). Maggior motivi di soddisfazione per la Regione, che ottiene una nuova stazione per alleggerire i binari da dedicare al traffico regionale e metropolitano, RFI che non dovrà fronteggiare lo spauracchio dei ricorsi, e soprattutto della ditta aggiudicataria dei lavori Nodavia-Condotte.
Nell’incontro inoltre, spiega una nota, è stata avanzata la proposta di riprogettare le funzioni dell’area Belfiore come stazione Av integrata con una autostazione di trasporto pubblico e turistico in un’ottica di hub intermodale gomma-ferro, che, tra l’altro, potenzierebbe i flussi di viaggiatori e turisti.
Tutto da capire ancora come però le due stazioni potranno essere connesse – manca un collegamento veloce tra i due scali per garantire l’effettivo scambio tra AV e traffico regionale – e i tempi di realizzazione. Se infatti, come sembra, la Foster non avrà più l’antieconomico (secondo Rfi) mega centro commerciale ma dovrà ospitare la nuova stazione dei bus, il progetto dovrà essere davvero rivisto. Con tempi burocratici e tecnici poco proiedibili.