FIRENZE – Prima notte trascorsa all’ex convitto dei gesuiti della Fondazione Stensen per i circa 80 migranti, profughi e rifugiati somali, che ieri con l’aiuto del Movimento Lotta per la casa hanno occupato la struttura in via Spaventa, poco distante da piazza della Libertà.
Oggi il direttore della Fondazione, padre Ennio Brovedani, ha sporto formale denuncia alla questura: un atto dovuto, ha precisato, che non si è accompagnato alla richiesta di alcun provvedimento di sequestro preventivo e quindi di sgombero. Il religioso ha spiegato di aver parlato sia con i migranti sia con gli esponenti del Movimento di lotta per la casa che gli avrebbero assicurato di utilizzare la struttura senza provocare danni o problemi.
“Siamo pronti a proseguire il dialogo per trovare delle soluzioni ai casi singoli, ma non richieste impossibili” afferma l’assessore al welfare Sara Funaro, oggi ai microfoni di Novaradio , ribadendo la posizione del comune di Firenze di fronte alla nuova occupazione dei profugi somali provenienti dall’ex mobilificio Aiazzone andato distrutto a Sesto Fiorentino, che ieri hanno preso posssesso di uno stabile dei gesuiti in via Spaventa a Firenze.
Ascolta l’intervista all’assessore Funaro stamani a Novaradio nella trasmissione News Box
“Siamo in contatto con la proprietà, al momento non è arrivato alcuna richiesta di sgombero, e ci impegnamo a trovare una soluzione” assicura l’assessore, che però chiarisce di non essere disposta ad accettare diktat: “Questa strumentalizzazione ‘o accolti tutti insieme o nulla’ non va bene, non ci sono cittadini di serie A e B, tutti hanno pari diritti. Abbiamo a Firenze mille persone inserite in percorsi di accoglienza, cosa succederebbe se tutti facessero come i somali?”.
Perché però per molti di questi stranieri, alcuni dei quali da anni sul nostro territorio, i percorsi di inserimento cui hanno partecipato non hanno funzionato? “Non è vero – replica l’assessore – il progetto Paci vanta un 70% di percorsi positivi di inserimento sociale e lavorativo”.
E allora dove stanno le diffficoltà? In un sistema di coordoinamento che ha mostrato di andare in crisi, se è vero che in 5 giorni i Comuni non sino stati in grado di reperire 80 posti per l’accoglienza? “Il sistema della prima accoglienza dei Comuni coordinato dalla prefettura funziona, nella provincia 40 comuni su 42 hanno un accoglienza diffusa, altra cosa sono le occupazioni abusive che normalmente sono gestita dai singoli Comuni. Quel che abbiamo proposto al tavolo prefettizio è che d’ora in poi anche in futuro questi casi vengano trattati in modo congiunto”.