FIRENZE – Vengono da Mali, Senegal, Nigeria, Gambia e Costa d’Avorio i 10 profughi che domenica 15 gennaio alle 21.00 saliranno sul palco del Teatro Cantiere Florida per mettere in scena l’“Storia di un bandito che conquistò il potere”, tratto dall'”Arturo Ui” di Brecht.
Lo spettacolo nasce da un percorso laboratoriale iniziato lo scorso maggio con una quarantina di giovani richiedenti asilo, attualmente ospitati a Firenze in strutture gestite dalle cooperativa il Cenacolo e Albatros. Da settembre è iniziato poi il lavoro sul testo di Brecht. Il progetto è promosso e ideato dal professore Cesare Molinari, che ha curato anche la traduzione italiana, insieme al regista Massimo Luconi che ha invece adattato la drammaturgia alle esigenze del gruppo.
In scena quindi uno spettacolo elaborato in italiano, a partire però dalle lingue originali dei protagonisti (dal francese e l’inglese, al bambara, il peul, il solinkè, lo wolof) con inserti di musica e canto e con passaggi ispirati alle storie personali degli attori in scena. Il testo è stato scelto, non solo per la didascalicità e la linearità, che ricordano il teatro tradizionale africano, ma anche per il tema: l’ascesa al potere di Hitler da ganster a dittatore, una metafora che si adatta a tutte le storie di dittature, anche quelle africane.
“Un’esperienza di integrazione” racconta Massimo Luconi “che ha permesso a questi giovani non solo di riuscire a parlare italiano e a produrre uno spettacolo in questa lingua, ma di occupare le proprie giornate con un vero e proprio lavoro nel mondo della cultura”. “Gli attori infatti” precisa Luconi, “sono pagati quanto lo sarebbero giovani attori italiani”.
>> Ascolta le interviste a Massimo Luconi, Cesare Molinari e Boubacaar Kanoute, tra i protagonisti dello spettacolo <<