FIRENZE – Sette imprenditori, di cui alcuni molto vicini all’ex premier Renzi e alla sua famiglia, sono indagati dalla procura fiorentina nel quadro di un’inchiesta che ipotizza reati fallimentari e fiscali, tra cui bancarotta, false fatture e abusivo ricorso al credito.
Ieri gli uomini della guardia di finanza hanno eseguito perquisizioni in case e sedi societarie riferibili a sette imprenditori: tra questi figura Andrea Bacci, socio di maggioranza della Coam costruzioni di Rignano sull’Arno asseieme all’amministratore Fabio Bettucci. Bacci, che è anche presidente della Lucchese Calcio, è storicamente da sempre vicino all’ex premier e tra i suoi primi e più fedeli finanziatori: venne posto alla guida di “Florence Multimedia”ai tempi di Renzi presidente delle provincia, divenendo poi presidente della Silfi quando Renzi divenne sindaco, e proposto anche alla guida di importanti settori dell’amministrazione pubblica dopo l’ascesa di Renzi a Palazzo Chigi (nomine poi sfumate).
Nella stessa inchiesta sono stati perquisiti altri quattro indagati per reati fiscali – in particolare per utilizzo o emissione di fatture false – Luigi Dagostino e la sua compagna Ilaria Niccolai, Maria Emanuella Piccolo e Amedeo Moretti Cuseri. Sono amministratori o liquidatori di una decina di società, tutte srl, entrate sotto la lente degli investigatori. Le società, per lo più commerciali, riconducibili a questi quattro indagati, dove la guardia di finanza è andata oggi a cercare documenti utili alle indagini, sono Andi di Figline Valdarno, Tramor di Scandicci, Le Torri, Dil Invest, Mecenate 91 di Firenze, Uno Invest di Barletta (Bari) e Nikila Invest di Firenze, società amministrata, in tempi diversi, dagli stessi Dagostino e Niccolai.
I due imprenditori sono impegnati in numerosi progetti per costruire outlet e centri commerciali – ad esempio in passato il centro “The Mall” a Reggello – tra cui anche la costruzione di un mega outlet in Liguria, nelle trattative della quale risulta coinvolto anche Tiziano Renzi, padre dell’ex premier., e la cui ditta costruttrice risulta essere la Coam di Andrea Bacci. Le indagini mirano a ricostruire un presunto ‘giro’ di fatture false, utilizzate o emesse dai rispettivi amministratori delle società indagate, per ottenere illecitamente vantaggi fiscali.
La Nikila Invest è la stessa società che ha acquisito l’ex Teatro Comunale di Firenze per realizzarvi appartamenti di lusso, e lo storico bar caffe “Rivoire” in piazza della Signoria a Firenze.