TOSCANA – “Se vogliamo discutere di sicurezza discutiamo anche d’integrazione, diritti umani, mettiamo mano alle leggi Bossi-Fini e Maroni”. Torna sulla questione del governo del fenomeno meigratorio, il governatore Enrico Rossi, stavolta su twitter. E lo fa con di nuovo sparando a zero sull’idea si nuovi Cie lanciata dal ministro Mnniti: “Per risolvere i problemi dell’immigrazione non si può partire dai CIE. Sono argomentazioni di destra che non condivido”.
“Sono d’accordo con il ministro Minniti” dice Rossi, sfidando il capo del Viinale sul suo stesso terreno: “La sicurezza – afferma il governatore toscano oggi a microfoni di Controradio – è un tema di sinistra, ma anche l’integrazione. Poi c’è la questione dei Cie, perché nei Cie può finire la collaboratrice domestica a cui scade il permesso di soggiorno, e Amri (l’attentatore di Berlino, ndr), per cui “bisogna mettere in discussione la Bossi-Fini e la Fini-Maroni che prevede il reato di clandestinità e che ha creato tantissimi irregolari”.
“Con la riapertura dei Cie quante persone pensiamo di potere rimpatriare, di espellere? Il bacino di irregolari corrisponde ormai a mezzo milione, mezzo milione da cui attinge il lavoro nero, la criminalità. Manteniamo l’ambiguità perché ci serve la manodopera? Io sono perché il problema si affronti seriamente”. “Se ci sono dei politici onesti si riconosca che ci sono mezzo milione di irregolari e quello dallo stretto buco dei Cie non possono passare – ha concluso -. Si ragioni come fare politiche di sicurezza, d’integrazione e di difesa dei diritti umani”.
Quanto alla Bossi-Fini, ribadisce Rossi, non è “degna di un Paese moderno e civile”, perché “non funziona, ostacola l’integrazione e crea clandestini”. “Si calcola – sostiene Rossi – che sono più di 430.000 gli immigrati irregolari creati in gran parte a causa di questa legge”, a cui “si aggiungeranno altre decine di migliaia di persone nei prossimi tempi”: sono i ‘diniegati’, coloro che non avranno ottenuto asilo politico o permesso umanitario.