FIRENZE – Sono definite “stabili” le condizioni di Mario Vece, il 39enne artificiere della polizia rimasto gravemente ferito ieri mattina dallo scoppio di un ordigno collocato davanti alla libreria di Casapound in via Leonardo da Vinci.
L’agente resta ricoverato in terapia intensiva al Cto di Careggi dopo essere stato sottoposto a due delicati interventi chirurgici alla mano sinistra e all’occhio destro: in base a quanto riferito dal dottor Fabrizio Niccolini della direzione sanitaria dell’Aou di Careggi, la funzionalità della mano “purtroppo è compromessa, mentre per quanto riguarda l’occhio destro ancora “è presto per fare una valutazione della funzionalità”. La prognosi rimane comunque riservata.
Stamani il ministro dell’Interno Marco Minniti ed il capo della polizia Franco Gabrielli si sono recati al Cto per fare visita all’artificiere ferito dallo scoppio di un ordigno ieri mattina a Firenze. Con loro anche il questore di Firenze Alberto Intini, dirigenti e funzionari della questura, il prefetto di Firenze Alessio Giuffrida ed il procuratore della Repubblica Giuseppe Creazzo.
Intanto le indagini proseguiono: si cerca di ricostruire il confezionamento della bomba, di fattura artigianale ma assai potente. Il pacco, che a quanto è emerso conteneva parti metalliche per aumentare la capacità distruttiva, potrebbe avere avuto un innesco a timer. Già ieri la questura parlava di una “chiara matrice politica” del gesto, riferendo di aver dato luogo ad alcune “perquisizioni nell’ambiente dell’area anarchica a Firenze”.
Non è la prima volta che la libreria di Casapuond viene presa di mira, ma questo è l’episodio più grave: nel gennaio 2016, quando la libreria si trovava in via D’Annunzio a Coverciano, la vetrina fu spaccata dal lancio di pietre e mattoni, a febbraio fu una bomba carta a danneggiare il bandone e un’auto in sosta.
Immediati e unanimi già ieri gli attestati di vicinanza e solidarietà all’agente ferito da parte del mondo istituzionale e politico toscano, oltre che di tutte le sigle sindacali delle forze dell’ordine.
Generale anche la condanna del gesto: “Firenze è città di pace e non è rappresentata da orrori di questo genere” ha dichiarato il sindaco Dario Nardella. Per lanciare un messaggio contro ogni terrorismo, ieri il Ponte Vecchio a Firenze è stato illuminato in serata con la proiezione della scritta “No violence, no terror”. Il governatore Enrico Rossi ha auspicato che i resposabili venagono assicurati al pri presto alla giustizia.
Di “atto terroristico” parlano esponenti politici nazionali dell’intero arco partitico, tra cui il viceministro Riccardo Nencini. “Non si combatte così il riaffiorare di nostalgici fascisti o chi la pensa diversamente” denuncia SI-Firenze riparte a sinistra.