SIENA – Oggi la Camera ha dato il via libera politico all’intervento dello stato per il salvataggio della banca, con l’approvazione a maggioranza una risoluzione che invita il governo a varare un provvedimento che tuteli il risparmio.
Il decreto è già pronto e prevede l’impegno di 20 miliardi, compresi quelli “di rafforzamento patrimoniale”, per tutti gli istituti in difficoltà: Mps ma non solo.
A meno di miracoli dell’ultim’ora la determinazione dell’ad Morelli di trovare una “soluzione di mercato” sembra destinata al fallimento: oggi alle 14 scade il termine per la conversione dei bond subordinati in azioni per i risparmiatori retail: dei 1,5 miliardi attesi, ad ieri, ne è stato raccolto solo un terzo, 500 milioni. Domani sempre alle 14 stop anche alle offerte “istituzionali” che per ora – compreso il fondo sovrano del Quatar che aveva promesso 1 miliardi di euro – sono rimasti alla finestra.
Per evitare il bail in e in prospettiva il rischio fallimento, a pagare saranno così tutti i contribuenti.