PRATO – Due anni per l’ex funzionario comunale Lorenzo Frasconi e un anno e otto mesi per il funzionario delle Ferrovie Stefano Caldini. Questa la sentenza, pena sospesa per entrambi, del giudice del tribunale di Prato, Silvia D’Addario per la morte di tre donne cinesi morte il 6 ottobre 2010 dopo che la loro macchina rimase intrappolata nel sottopasso di via Ciulli a Prato, alagato da un’improvvisa bomba d’acqua.
I due uomini erano accusati di omicidio colposo plurimo. Assolti, invece, come chiesto anche dal pm Lorenzo Gestri, Sandro Gensini, direttore dell’Asm – la municipalizzata del Comune che si occupava della manutenzione del sottopasso – e Paolo Berti di Ferrovie dello Stato.
La vettura con a bordo le tre donne, due sorelle e la figlia di una di queste, rimase intrappolata nel sottopasso divenuto improvvisamente un pozzo di acqua e fango profondo 5 metri. La più giovane rimase intrappolata nella vettura mentre la madre e la zia morirono mentre cercavano di fuggire.