FIRENZE – Si è inaugurata ieri al Museo dell‘Opera del Duomo di Firenze (dove rimarrà visibile fino al 27 febbraio), la mostra ‘Donatello e Verrocchio. Capolavori riscoperti’.
La mostra presenta il busto in terracotta raffigurante San Lorenzo, recentemente riconosciuto come opera di Donatello, e un rilievo sempre in terracotta, con Decollazione di San Giovanni Battista, che ha lo stesso soggetto, dimensioni e composizione sia figurale che prospettico-architettonica della scena commissionata ad Andrea del Verrocchio per l’Altare d’argento conservato nel Museo dell’Opera del Duomo.
La riscoperta del busto di San Lorenzo e la ricostruzione della sua avventurosa vicenda si deve allo studioso Francesco Caglioti. Ideato e modellato da Donatello verosimilmente intorno al 1440, il San Lorenzo era destinato al timpano della porta maggiore della pieve a lui intitolata di Borgo San Lorenzo. Nel 1888, l’antiquario Stefano Bardini riuscirà ad acquistarlo, sostituendo l’originale con una copia ancora in situ. Bardini lo venderà poi al principe Giovanni II di Liechtenstein che lo terrà nel palazzo di famiglia fino alla sua morte nel 1929. Settanta anni dopo, nel 2003, gli eredi del principe metteranno in asta il San Lorenzo come “opera ottocentesca”. Ad acquistarla, saranno i coniugi Silverman, noti collezionisti, e negli anni successivi, rimossa la ridipintura ottocentesca, l’attribuzione al grande Donatello.
Molto più diretto il rapporto tra il rilievo in terracotta con Decollazione del Battista attribuito al Verrocchio e un’opera simbolo del patrimonio del Museo dell’Opera del Duomo, l’Altare d’argento, realizzato tra il 1366-1483 per il Battistero di Firenze, da più artisti, tra cui, il Verrocchio stesso e Antonio del Pollaiolo. Il rilievo Silverman, trafugato durante la seconda guerra mondiale dai nazisti per il museo di Hitler a Linz, si presenta oggi mancante di quasi tre delle sette figure originarie: il carnefice, lo sgherro con la mazza, il San Giovanni Battista. L’esposizione al Museo dell’Opera del Duomo, accanto all’Altare in argento, è un’occasione unica di studio e di confronto per capire se il rilievo Silverman sia uno dei modelli preparatori della scena con Decollazione del Battista dell’Altare in argento e se ci fu l’intervento di altri artisti associati alla bottega del Verrocchio in quegli anni, in primis Leonardo da Vinci.