MASSA – “Nessun riscontro all’ipotesi accusatoria” per il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, che era indagato per falso in bilancio nell’ambito dell’inchiesta sul buco di oltre 200 milioni nei conti della Asl di Massa (Massa Carrara). A dirlo è il procuratore della Repubblica di Massa Aldo Giubilaro confermando di aver chiesto l’archiviazione per la posizione del governatore.
“Quei soldi – ha spiegato oggi il procuratore capo – non sono stati rubati, ma spesi per la sanità apuana”. Una spesa però superiore a quella dei trasferimenti dalla Regione Toscana, per impiegare la quale era necessario ‘truccare’ i bilanci.
La richiesta è stata presentata il 27 giugno scorso, ma non è ancora arrivata sul tavolo del gip, che ora dovrà decidere se accoglierla o meno. Oltre che per Rossi la richiesta di archiviazione riguarderebbe altri tre indagati incaricati della certificazione dei bilanci.
L’inchiesta risale al 2010 e si riferisce ai conti disastrati della Asl negli anni precedenti. Solo una parte delle risorse, pari a crica 1 milione di euro, secondo la procura, sarebbe stata trattenuta ed utilizzata per fini personali dall’ex direttore amministrativo della Asl di Massa, Ermanno Giannetti, già condannato a 5 anni e sei mesi: avrebbe emesso falsi mandati di pagamento per oltre un milione di euro a favore di creditori dell’Asl per poi intascare lui i soldi.
Soddsfazione è stata ovviamente espressa dal governatore Rossi, che ha ricordato che era stato stato lui stesso a denunciare le possibili irregolarità nel bilancio della Asl 1 : “Questo ha consentito di condannare un signore che ha rubato danaro pubblico – ha detto Rossi – il quale, durante la detenzione, ha pensato di chiamarmi in causa. Di qui l’avviso di garanzia e le indagini”.