FIRENZE – Un viaggio all’interno del carcere bolognese di Dozza tra i detenuti musulmani impegnati in un corso sulla Costituzione italiana, ma anche fuori dalle mura del penitenziario per seguire la storia di Samad, giovane marocchino in attesa del fine pena. Questi i temi di “Dustur”, il documentario firmato da Marco Santarelli, in proiezione stasera alle 18.30 e alle 22.30 presso il cinema Roma di Pistoia, all’interno del festival Presente Italiano.
Presentato al Torino Film Festival, il film riporta gli incontri tenuti da Ignazio e Yassine, un volontario religioso e un giovane mediatore culturale nel carcere di Bologna, durante i quali si discutono e si affrontano i principi che hanno animato la stesura della Costituzione (“dustur”, in arabo), in dialogo con le tradizioni islamiche e le “primavere arabe”. Samad intanto è alle prese con una vita da ricostruire secondo nuove regole; sarà l’ultimo ospite del corso, tornando dentro le mura dell’istituto per partecipare alla discussione e alla scrittura di un “dustur” ideale.
“Durante gli incontri ci sono stati momenti di forte tensione, ma a mio avviso quello che importa è che ci sia stata occasione per un momento di dialogo: è questo ciò che manca oggi in Italia, e non solo in carcere.” Racconta Marco Santarelli.
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