FIRENZE – L’assemblea dei sindaci dell’Autorità Idrica Toscana ha approvato le nuove tariffe dei gestori, votando incrementi mediamente più contenuti rispetto a quanto previsto.
Gli aumenti maggiori sono stati accordati a Gaia (zona Versilia, Massa e Carrara) con un +5% come previsto; Geal (città di Lucca) avrà un incremento del 6,5%; Acque (zona Pisa, Cuoio, Empoli) avrà un incremento del 6,8% (invece del 7,7%); Publiacqua (zona Firenze, Prato, Pistoia) avrà un incremento del 4% (invece del 7,5%); Nuove Acque (zona Arezzo) avrà un incremento del 3,8%; Asa (zona Livorno) avrà un incremento del 2,7% (in vece del 6,5%); Acquedotto del Fiora (zona Grosseto e Siena) avrà un incremento del 4,4% (invece del 4,9%).
“Si è voluto tenere insieme – ha dichiarato in una nota il direttore generale Alessandro Mazzei – la possibilità di attuare gli investimenti necessari da qui al 2020 tenendo coperti i vari piani economici delle aziende di gestione, e abbassare le percentuali di incremento delle bollette per andare incontro ai cittadini”.
La decisione è stata presa dopo un promo rinvio della riunione per mancanza del numero legale e con l’opposizione di numerosi comuni, soprattutto nel Valdarno, Chianti e e casentino, contrari agli aumenti in bolletta.
“E’ il risultato del sistema di governance regionale disegnato dopo il referendum sull’acqua pubblica – commenta Roberto Spini del Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua Pubblica stamani ospite di Novaradio – che toglie potere di controllo ai Comuni, e che con l’obbligo della della copertura dei costi di fatto fa rientrare dalla finestra la ‘remunerazione del capitale’ che il referendum aveva abolito”. “Quello che serve è invece n nuovo tipo di modello che riporti, come è stato fatto a Napoli e altrove , il controllo del pubblico sul bene acqua”.
>>> Ascolta l’intervista a Roberto Spini stamani nalla trasmissione Newsbox di Novaradio