FIRENZE – Non ci fu errore umano nel crollo del lungarno Torrigiani del 25 maggio scorso. Almeno secondo Publiacqua, che sostiene che la colpa della rottura dei grossi tubi dell’acquedotto sia stata provocata dallo smottamento della collina generata dal dissesto idrogeologico.
E quanto trapela dalle indiscrezioni riportate dalla stampa locale sul dossier che il gestori idrico dell’acqua ha consegnato in Procura.
La relazione rimane ancora secretata, sia dalla pm che da Publiacqua, ma una cosa è chiara: la versione che va in direzione opposta rispetto a quanto ipotizzato nei primi giorni dopo il crollo dal sindaco di Firenze Dario Nardella. Il Comune ha dimostrato di non gradire e parla di “ricostruzione non verosimile”.
Neppure i geologi non sembrano convinti: “Se si fosse trattato di dissesto il lungarno avrebbe continuato a franare – dice Nicola Casagli, direttore del dipartimento di geologia dell’Università di Firenze che da 3 mesi monitora la zona – mentre il radar dice che né la sponda né la spalletta si sono più mosse”.