FIRENZE – Sandro Botticelli, Domenico Ghirlandaio, Bartolomeo di Giovanni, Piero di Cosimo, Neri di Bicci, Luca della Robbia, Giovanni del Biondo: questi alcuni dei ‘pesi massimi’ accolti nella nuova galleria d’arte dell’Istituto degli Innocenti.
Il nuovo plesso museale, che aprirà il 24 giugno dopo 3 anni di lavori è stato pensato come spazio multidisciplinare innaniztutto per raccontare la storia plurisecolare dell’istituto nato per accogliere bambini abbandonati e poi diventato quindi luogo di assistenza per i più piccoli, ricerca e studi all’avanguardia delle politiche per l’infanzia. L’inaugurazione arriva al termine di un percorso iniziato nel 2010, finanziato dalla Regione Toscana per 7,2 milioni di euro dei 12 complessivi di valore totale che hanno visto la collaborazione con molte istituzioni culturali tra cui le Soprintendenze, l’Opificio delle Pietre Dure e le Università.
La collezione unisce opere di committenze dirette, altre di provenienza ignota, insieme a eredità pervenute da diverse istituzioni assistenziali. Tra i pezzi più significativi della collezione si trova la Madonna col Bambino e un angelo di Sandro Botticelli, e la Madonna col Bambino di Luca della Robbia, realizzata intorno al 1445. È nella sala finale che sono raccolte le opere più prestigiose dell’Istituto degli Innocenti, riproposte secondo l’originale posizionamento sugli altari quattrocenteschi: l’Adorazione dei Magi di Domenico Ghirlandaio, le sette storie della predella di Bartolomeo di Giovanni, l’opera di Piero di Cosimo “Madonnna col Bambino in trono e i santi” e l’ “Incoronazione” di Neri di Bicci.
Nell’ambito dell’apertura, i putti di Andrea della Robbia, simbolo dell’Istituto degli Innocenti, torneranno a casa dopo un anno di restauro. Eccezionalmente, e per la prima volta nella loro storia, tutte e dieci le sculture, disinstallate dalla facciata per essere sottoposte a delicati interventi di recupero, saranno visibili in maniera ravvicinata fino a novembre 2016.
Tra i percorsi del museo anche uno che narra la vita quotidiana dei bambini accolti, raccontando le forme dell’assistenza comuni a tutti i piccoli – le modalità dell’abbandono, l’allattamento di “pronto soccorso” delle balie di casa, l’affidamento a balie esterne fino allo svezzamento – anche attraverso 140 piccole teche contenenti una selezione dei segni di riconoscimento dai quali ricostruire la vita di quasi tutti i bimbi, come medaglie, monete, anelli, fermagli, santini, piccole croci, chicchi di rosario,di vetro colorato, bottoni, pezzi di stoffa.
Grazie a due nuovi ingressi aperti su piazza Santissima Annunziata e alla realizzazione di collegamenti verticali tra i piani, il museo apre nuovi spazi ai visitatori e servizi per la città: la Bottega dei ragazzi con i suoi laboratori artistici per piccoli e famiglie, mostre temporanee, un punto accoglienza per residenti e turisti che vogliono visitare Firenze, convegni e attività di formazione, un bookshop orientato a bambini e una caffetteria nel verone quattrocentesco. 4.900 mq di percorso espositivo, eventi temporanei ed attività educative disposti su tre livelli.