FIRENZE – Per la cooperativa del Forteto occorre mettere in atto “una discontinuità forte rispetto alla comunità e al passato”, va tutelato il lavoro e se fosse necessario si arrivi anche al commissariamento dell’azienda. E’ la posizione espressa oggi dal capogruppo Pd in Consiglio regionale Leonardo Marras insieme al presidente della commissione di inchiesta (bis) dell’Assemblea toscana sul Forteto Paolo Bambagioni (Pd).
La commissione si sta apprestando a concludere i suoi lavori e stendere la relazione finale. Per il Forteto si avvicina inoltre la sentenza del processo di appello nei confronti del ‘guru’ Rodolfo Fiesoli e di altri esponenti della comunità, prevista per fine mese. “Abbiamo chiesto una discontinuità forte della cooperativa rispetto alla comunità, che purtroppo non è arrivata fino in fondo, e non è ancora sufficiente – ha sottolineato Marras -. Vi sono lavoratori vittime a fianco dei colpevoli. Questo crea una situazione difficile e crea anche difficoltà alla capacità di tenuta dell’azienda. Serve più coraggio. Quindi anche per il bene stesso della cooperativa chiediamo maggiore chiarezza e se questa non arriva anche il commissariamento”.
Marras ha sottolineato che “in questi mesi di lavoro abbiamo registrato la disponibilità di valutare il commissariamento dell’azienda da parte dei parlamentari Pd Federico Gelli e Vannino Chiti, e anche a loro consegniamo il nostro lavoro perché anche il Parlamento possa rivalutare la propria posizione in questa direzione”.
Per Bambagioni “il lavoro della commissione è stato impegnativo e bipartisan alla ricerca della verità e senza strumentalizzazioni. Sarà concluso entro il 23 giugno. Quella del Forteto è una tragedia ancora oggi ingiustificata, e per tanti versi più discontinuità c’è e meglio sarà per salvaguardare le persone e i posti di lavoro”.
Il segretario metropolitano Pd Firenze Fabio Incatasciato sottolinea, in una nota, che “il Pd non deve temere la verità che la commissione ha cercato di ricostruire, e anzi dovrà impegnarsi per una vera riflessione critica rispetto a tutti i rapporti intrattenuti col Forteto. Ora il tema diventa quello di salvaguardare la realtà produttiva e occupazionale della cooperativa. Un lavoro difficile che dovrà continuare con coraggio ad eliminare qualsiasi commistione, affinché si garantiscano gli oltre cento posti di lavoro e il marchio. Se ciò non avverrà, è evidente che bisognerà mettere in campo altre soluzioni”.