LIVORNO – Erano migliaia le persone che hanno sfilato ieri pomeriggio, silenziosamente e in corteo, a Livorno per chiedere “verità e giustizia” per le 140 vittime del Moby Prince, il traghetto che la sera del 10 aprile 1991 entrò in collisione con la petroliera Agip Abruzzo nella rada del porto. Moltissimi i cittadini privati. Il lungo serpentone – in testa al quale c’erano centinaia di amici e parenti delle vittime che indossavano una t-shirt rossa con la scritta “#iosono141 – verità e giustizia per il Moby Prince” -, ha raggiunto il porto dove sono state gettate in mare 140 rose rosse.
Al corteo hanno partecipato il sindaco di Livorno Filippo Nogarin, rappresentanti di altri Comuni che hanno contato vittime nel disastro del 1991, il presidente della commissione parlamentare d’inchiesta Silvio Lai, il presidente del consiglio regionale toscano Eugenio Giani e consiglieri regionali. Ha sfilato in divisa anche il comandante Gregorio De Falco.
Il sindaco Nogarin ha dichiarato: “Noi continuiamo ostinatamente a chiamarla strage e non tragedia. Oggi dopo 25 anni finalmente nutriamo la speranza di sapere il perché grazie alla commissione parlamentare d’inchiesta che da qualche mese ha iniziato il suo lavoro di ricerca della verità”.