FIRENZE – Una grande metropoli che fa perdere l’orientamento e il senso del vivere, sette figure dalla tormentata vicenda che non sanno ciò che vogliono davvero, un misteriorso serial killer che deve esser fermato prima del termine della notte.
E’ miscuglio di generi e pulsioni, un concentrato “pulp” di dialoghi serrati ed colpi di scena in un montaggio quasi “cinematografico”quello che frulla assieme “Amore e resti umani”, testo di Brad Fraser del 1992, che torna in Toscana con un nuovo adattamento al teatro delle Spiagge di via del Pesciolino a Firenze (8 e 9 aprile, ore 21).
In scena, tutti assieme e senza soluzione di continuità, un’umanità dolente per cui la ricerca dell’amore diviene tramite per dare un senso a sé stessa. Ci sono Candy, donna che cerca l’uomo della vita e finisce tra le braccia di una donna e Bernio divorziato in transito verso l’omosessualità. Ma anche l’adolescente che ama solo il suo smartphone, il barista mai sazio di incontri, l’attore fallito che ora fa il cameriere, una lesbica romantica e una prostituta dai poteri medianici.
La pièce, deinita da “Time” come uno dei migliori testi del 1992, arrivò quello stesso anno in Italia nella memorabile edizione del Teatro dell’Elfo, e che ora la Società per Attori e Barbaros Teatro torna a proporre, con la direzione di Giacomo Bisordi.
“Un testo di grande, anzi sempre maggior attualità – spiega il regista – perché quei personaggi che nei primi anni ’90 erano sicuramente ‘estremi’ oggi sono diventati noemrli e in gran parte accettati, e perché il senso di sconfitta e impotenza che esprimono, è poi diventato il simbolo di un’intera epoca e di una generazione”.
Ascolta l’intervista a Giacomo Bisordi