FIRENZE – Sigilli a fini probatori l’ex cava di Paterno nel Comune di Vaglia: il provvedimento è stato deciso dalla procura di Firenze nel quadro dell’inchiesta per smaltimento ilecito di rifiuti, anche tossici e pericolosi: tra questi, fanghi di conceria, pneumatici, inerti, altri materiali non definiti, perfino scarti di salamoie della Solvay di Rosignano, oltre al famigerato “polverino mesh 500”.
Secondo l’ipotesi deell’accusa, l’ex cava avrebbe continuato a ricevere rifiuti senza autorizzazioni e in condizioni non adeguate di smaltimento e stoccaggio, sia in numerosi sacchi già sequestrati, sia anche con interramento.
Gli indagati per reati ambientali, a vario titolo, sono quattro: i due proprietari dell’area, Lanciotto Ottaviani e Tullia Ottaviani, padre e figlia, l’ex sindaco di Vaglia Fabio Pieri (in carica dal 2004 al 2014), e il tecnico comunale Stefano Olmi, già responsabile dell’ufficio tecnico.
Il pm Luigi Bocciolini, che ha coordinato l’inchiesta, ha deciso di procedere per il sequestro, considerando l’area una discarica abusiva, quindi corpo del reato, da acquisire al processo per motivi probatori e di togliere ai titolari il possesso per impedire che il luogo possa essere alterato prima di arrivare al processo