FIRENZE – Tornano visibili, dopo un delicato intervento di restauro condotto dall’Opificio delle Pietre Dure, i primi otto affreschi staccati delle Storie della Genesi di Paolo Uccello, appartenenti al lato est del Chiostro Verde del complesso di Santa Maria Novella.
Il restauro condotto dal 2011 e al 2014 dal Settore Restauro Pitture Murali dell’Opificio delle Pietre Dure, si è svolto grazie ad un finanziamento ARCUS di 150 mila euro. L’intervento si inserisce in un più ampio progetto conservativo predisposto dal Servizio Belle Arti e Fabbrica di Palazzo Vecchio del Comune di Firenze, che nel frattempo sta elaborando un programma di restauro del Chiostro Verde propedeutico al ricollocamento degli affreschi restaurati. Nel frattempo i visitatori potranno usufruire dell’esposizione temporanea allestita nel Refettorio del Museo di Santa Maria Novella, in programma una serie di iniziative di valorizzazione scientifica dell’intervento di restauro e a visite guidate dedicate.
Le “Storie della Genesi” rappresentano uno dei più estesi cicli noti di argomento veterotestamentario, sempre celebrato dalla letteratura artistica per la presenza, fra i pittori che vi intervennero, di uno dei principali maestri del Quattrocento fiorentino: Paolo di Dono detto Paolo Uccello (1397-1475), che qui ha lasciato uno dei suoi indiscussi capolavori, il Diluvio universale. La particolare tecnica esecutiva delle Storie della Genesi, una pittura prevalentemente a monocromo verdeterra, ha dato origine al nome “Chiostro Verde”, con cui l’ambiente è noto almeno dagli inizi del Seicento.
I gravi problemi conservativi delle Storie sono causati da molteplici fattori: l’umidità delle antiche strutture murarie, gli effetti dell’inquinamento, i numerosi trattamenti subiti in passato dalle pitture – distacchi e restauri – con tecniche e materiali rivelatisi inadeguati e l’azione costante degli eventi atmosferici, culminata nella disastrosa alluvione del 1966. Recuperate e ricollocate in situ nel 1983, le pitture del chiostro hanno manifestato in tempi recenti un aggravamento del processo di degrado: ciò ha indotto l’Amministrazione Comunale, in sinergia con l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze e l’ex Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze a promuovere una nuova campagna di restauro degli affreschi.