FIRENZE- L’mpegno a promuovere l’uso della lingua italiana nei sermoni per gli imam delle moschee fiorentine, con traduttori che aiuteranno i fedeli che l’italiano non lo parlano; l’apertura di un tavolo permanente sui luoghi di culto, che saranno aperti a tutti; attivazione di bacheche informative, curate da giovani, dedicata ad iniziative ed eventi che si tengono in città.
Questi i punti qualificanti del “patto di cittadinanza” siglato stamani in Palazzo Vecchio tra il sindaco di Firenze, Dario Nardella, e l’imam di borgo Allegri, Izzedin Elzir, che è anche presidente dell’Ucoii – l’Unione delle Comunità Islamiche in Italia.
Il capoluogo toscano è la prima città in Italia, assieme a Torino che firmerà un analoga intesa domani, a mettere nero su bianco una serie di impegni tra le istituzioni locali e comunità islamiche, tra cui l’esplicita adesione ai valori della Costituzione.
“La tolleranza e il rispetto delle leggi non bastano – ha detto Nardella – con l’intesa, ribadiamo di sentirci cittadini a tutti gli effetti, e vivere il principio costituzionale delle libertà religiose, con i diritti e doveri previsti”. “Un atto di responsabilità dopo le tragedie di Parigi – ha sottolineato Elzir – non per dimostrare ai nostri concittadini che siamo buoni, ma perché crediamo veramente di essere cittadini di questo Paese.