FIRENZE – Domenica prossima, nell’ultima giornata di svolgimento della Leopolda cui è atteso anche il premier Matteo Renzi, potrebbe andare in scena a Firenze anche la protesta dei risparmiatori che hanno perso tutto per effetto del decreto salva-banche. La manifestazione, non ancora autorizzata dalla questuRa, dovrebbe svolgersi a poche centinaia di metri dalla sede della kermesse.
Ieri all’assemblea indetta ad Arezzo dai risparmiatori “traditi” ha tenuto banco il leader leghista Salvini, che prima attacca a testa bassa il governo e l’Ue, poi offre il sostegno al premier per andare proprio a Bruxelles a battere cassa. Il governo è allo studio di contromisure di “ristoro” assieme al sistema delle banche (tra le porposte sul tavolo, 50 milioni di euro da inserire in lege di stabilità) e annuncia una commissione di inchiesta, ma intanto infuria la polemica sulla mancata vigilanza di Bankitalia sulla vendita delle obbligazioni, con l’Ue che rivela: “Venduti dalla benche prodotti inadatti”.
Mentre il Codacos propone una campagna di boicottaggio per portare alla chiusura di massa dei conti correnti e al trasferimento dei depositi da parte dei clienti di Banca Marche, Banca Etruria, Carichieti e Carife, tra incudine e martello i dipendenti delle 4 banche, tra cui i 1500 del gruppo Banca Etruria. No allo “scaricabarile” sui lavoratori, “fuori i veri responsabili” invoca il sindacato Fisac Cgil, che traccia anche possibili soluzioni: “Si lavori per recuperare i crediti deteriorati – dice Riccardo Fois, delegato sindacale Fisac in Banca Etruria, intervistato ai microfoni di Novaradio – da lì possono essere ancora recuperate risorse utili per aiutare i piccoli risparmiatori”.