FIRENZE – C’è chi la chiama immaginazione guidata e chi approccio ipnotico. Il risultato è uno solo: predisporre il personale sanitario con un atteggiamento così positivo da consentire ai bambini di sottoporsi a manovre dolorose o a esami fastidiosi quali sono appunto quelli di risonanza magnetica, che richiedono di rimanere fermi per lungo tempo dentro lo scanner.
All’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, spiega Andrea Messeri, responsabile della Terapia del Dolore e Cure Palliative, “si tratta di pratiche che utilizziamo da oltre 10 anni e che molti nostri operatori sanno utilizzare in relazione con i bambini. Adottiamo tecniche non farmacologiche di terapia del dolore, che vanno dall’approccio puramente ipnotico fino alla semplice distrazione per ridurre trauma e dolore in procedimenti come la puntura lombare, il prelievo di sangue, manovre dolorose in tutte le specialità dell’ospedale”.
Di queste esperienze si parlerà nella sessione dedicata alla Terapia del dolore del Congresso nazionale della Società di anestesia e rianimazione neonatale e pediatrica italiana (SARNePI) in corso a Firenze in questi giorni.