FIRENZE – Non è bastata la protesta dei 200 manifestanti del presidio “no inceneritore, né la richiesta di sospensiva dei consiglieri regionali di Sì – Toscana a sinistra e M5S: come previsto, alla fine dalla Conferenza dei servizi riunita ieri a Firenze è arrivato il “sì” definitivo alla realizzazione dell’impianto di trattamento dei rifiuti a Case Passerini.
Un via libera che apre ora la strada all’ultimo passaggio: la cosiddetta autorizzazione unica, che necessita della ricongiunzione tra la Via (valutazione di impatto ambientale del 2004) espressa da parte della città metropolitana e l’Aia (Autorizzazione integrata ambientale).
“Partiremo con i cantieri entro il prossimo autunno” assicura Livio Giannotti, ad di Quadrifoglio che assieme alla multiutility Hera costruirà l’impianto, destinato a bruciare tra le 146 mila e le 200 mila tonnellate di rifiuti al giorno. La costruzione dell’impianto dovrà venire entro 700 giorni dall’ottenimento dell’autorizzazione unica. Esulta il sindaco metropolitano Dario Nardella: “E’ andata bene, un passaggio tecnico, andiamo avanti e penso che sia un’opera utile, non farà male ai cittadini ma sarà utile anche all’ambiente”.
Di tutt’altro tono al valutazione di Tommaso Fattori, capogruppo in consiglio regionale di “Sì – Toscana a Sinistra” e presente ieri al presidio: “Case Passerini è un impianto nato vecchio, basato tecnologie antiquate, che per un terzo potrà bruciare rifiuti speciali e per un terzo rifiuti provenienti da altre zone, esterne all’Ato. L’impatto dell’inceneritore sull’ambiente e la salute sarà enorme, una vera bomba se consideriamo l’effetto cumulativo delle opere che si vogliono realizzare nella piana: l’aeroporto, l’ampliamento dell’autostrada, il nuovo Stadio e la crescente urbanizzazione nel quadrante Nord Ovest di Firenze”.