ROMA – Dopo otto mesi di trattative con Cevital, oggi si chiude la vicenda Lucchini: in mattina al Mise la firma dell’Accordo di programma sulle bonifiche ambientali, nel pomeriggio Issad Rebrab ha compiuto la formalizzazione dal notaio l’acquisto definitivo dello stabilimento.
“Prima di tutto voglio ringraziare i lavoratori e la città di Piombino per la loro volontà di non piegarsi e rinunciare ad una prospettiva industriale” il commento del presidente regionale Enrico Rossi. “Ricordo – ha agginuto – un anno e mezzo fa il mio comizio disperato in piazza Bovio davanti a diecimila operai e cittadini. E la scommessa di una riconversione ecologica della siderurgia. Oggi quella scommessa siamo in condizione di vincerla grazie ad un imprenditore algerino che ci ha permesso di salvare quattromila posti di lavoro mentre, se stavamo dietro agli imprenditori italiani, quei posti li avremmo perduti”.
L’accordo prevede un finanziamento pubblici complessivo di 132,2 milioni di euro per la messa in sicurezza, incentivi alle imprese che vogliono insediarsi, riconversione del ciclo siderurgico. Da parte sua Aferpi si impegna inoltre ad assumere entro il 6 novembre 2016, tutti i 2183 lavoratori dipendenti Lucchini, Vertek e Lucchini servizi. Altri 1.800 lavoratori sono coinvolti nell’indotto.