FIRENZE – Al momento, non ci sono né ipotesi di reato né persone indagate: ciò che c’è di sicuro però è che sulla “querelle” del giardino Nidiaci si è aperta ora anche un capitolo giudiziario. Dopo le proteste dei comitati, la procura della Repubblica ha aperto un’indagine sul cambio di destinazione d’uso dell’ex area verde dietro la chiesa del Carmine – una delle poche dell’Oltrarno – chiusa nel 2012 dopoché l’avvio dei lavori della nuova proprietà per realizzare degli appartamenti avevano portato alla recinzione del giardino e la chiusura della ludoteca, poi trasferita in via Maffia.
Al centro degli accertamenti, a quanto pare, in particolare i passaggi urbanistici che hanno portato alla “scomparsa” del vincolo “pro-bambini” sulla futura destinazione dell’area – contenuto nell’atto di vendita del proprietario Umberto Nidiaci e presente nel PRG del 1998 – dopo l’approvazione nel nuovo regolamento urbanistico, e il ritardi che hanno portato il Comune di Firenze a presentare ricorso a tutela dell’area solo nel marzo scorso, quando ormai era trascorso il termine massimo di legge previsto di 12 mesi.