Georgofili, il ricordo della città a 22 anni dalla strage

FIRENZE – Ventidue anni sono trascorsi da quella notte tra il 26 e il 27 maggio 1993 in cui Firenze venne risvegliata dal boato dell’autobomba esplosa in via de Georgofili: sotto le macerie delle case sventrate dalla deflagrazione di quel Fiorino imbottito di tritolo morirono i quattro componenti della famiglia Nencioni (tra cui due bambine) e lo studente Dario Capolicchio, 48 persone rimasero ferite  ed enormi furono i danni al patrimonio artistico e architettonico.

Anche quest’anno al città ricorda quella ferita, mai rimarginata (e ben visibile nello squarcio lasciato sulla Torre del Pulci) con una serie di iniziative. Si parte oggi pomeriggio alle 17.30 nella Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati, con il  convegno “Lo Stato, la giustizia ferita, le indagini e i processi”, cui prendono parte anche il presidente del Senato Pietro Grasso, e Giovanna Maggiani Chelli dell’Associazione tra i familiari delle vittime.

In serata alle 21, nel Salone dei 500 in Palazzo Vecchio la commemorazione della strage con il concerto ‘Le Passioni dell’Aria’ di Roberto Scarcella Perino, Coro di Voci Bianche del Conservatorio Cherubini. tra gli interventi a seguire, quelli di Pietro Grasso, Giovanna Maggiani Chelli, del prefetto di Roma Franco Gabrielli (all’epoca della strage funzionario della Digos di Firenze) e del procuratore nazionale antimafia Franco Roberti. Alle 22.45 Gran Galà di Opera Arie Famose.

Il momento più solebne sarà però alle 1.00 di notte, quando dall’Arengario di Palazzo Vecchio partirà il corteo guidato dal sindaco che alle 1.04 (orario esatto dell’attentato) depositerò la corona di alloro sul luogo dell’attentato.

Domani, mercoledì 27 maggio, nel Salone dei 200 di Palazzo Vecchio (con inizio alle 10.30) ci sarà l’iniziativa ‘Il senso della strage’ con una lettura offerta dagli studenti della scuola di teatro ‘La stanza dell’attore’ e la proiezione di un documentario dell’ ‘Associazione tra i familiari delle vittime’.