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Da bosco e da riviera - 29 aprile 2025
Rossano Rossi, segretario Cgil Toscana
Paolo Fantappie, segretaria Uil Toscana
Silvia Russo, segretaria Cisl Toscana
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FIRENZE – Nel 2024 la situazione della sicurezza sul lavoro in Toscana si è dimostrata particolarmente critica, con 49 lavoratori che hanno perso la vita, ben 16 in più rispetto al 2023, con una crescita del 48%. A fine aprile 2025 i morti sul lavoro sono già 21, inclusi cinque in itinere. Sono i dati emersi oggi nel corso della presentazione, a Firenze, della manifestazione nazionale del Primo Maggio a Montemurlo (Prato), dove per i sindacati interverranno la segretaria regionale Cgil Toscana Gessica Beneforti, la segretaria generale Cisl Toscana Silvia Russo e il segretario generale Uil nazionale PierPaolo Bombardieri.
Presenti oggi i segretari generali della Toscana dei tre sindacati, Rossano Rossi (Cgil), Silvia Russo (Cisl) e Paolo Fantappiè (Uil). La Toscana, si spiega in una nota, è classificata in zona arancione per l’incidenza della mortalità sul lavoro, superiore alla media nazionale, con province come Pistoia, Massa-Carrara, Siena, Firenze e Lucca tra le più a rischio. Gli infortuni sul lavoro hanno superato i 45.000 casi nel 2024, con una media di oltre 120 al giorno, e tra gennaio e febbraio 2025 se ne contano già più di 5.000, oltre a un migliaio di infortuni in itinere. Rossano Rossi ha sottolineato che “Montemurlo è stato scelto per il Primo Maggio come luogo simbolico in memoria di Luana D’Orazio, giovane vittima del lavoro. In Italia si continua a morire di lavoro, tre persone al giorno, in un sistema che non tutela i lavoratori. La precarietà e la povertà costringono ad accettare qualsiasi impiego, anche a rischio della vita, spesso in appalti e subappalti dove la sicurezza è sacrificata ai costi”. Per Russo “la presenza a Montemurlo per il Primo Maggio non è solo simbolica: Luana D’Orazio rappresenta tutte le vittime del lavoro in Toscana, una regione con un tasso di mortalità sul lavoro in forte aumento. Le leggi ci sono, ma mancano controlli, verifiche e soprattutto una vera cultura della prevenzione. È necessario investire nella sicurezza come diritto dei lavoratori e anche come opportunità per le aziende”. “Le istituzioni e le imprese devono fare di più – osserva Fantappiè -, investendo in formazione, abolendo appalti a cascata e aumentando i controlli. La politica deve stanziare risorse specifiche per la sicurezza, ma fino ad ora mancano fatti concreti. A Montemurlo, il Primo Maggio non è solo simbolico: si inaugura una strada dedicata a Luana D’Orazio, giovane vittima di un incidente sul lavoro, per ricordare tutte le morti e supportare le famiglie delle vittime”.
Scritto da: Redazione Novaradio
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